LA INTELLIGENZA ARTIFICIALE E L’UOMO
“ Deus ex machina”
“ Deus ex machina”
A quanto sembra ci troviamo un po' tutti davanti, anzi meglio , “ accerchiati” da un fenomeno tecnologico inarrestabile. Infatti, procede a larghi passi l’applicazione della “Intelligenza artificiale” nell’ambito delle comunicazioni, telefoniche , telematiche , e via via procedendo. Se chiedi una informazione in merito ad un quesito attraverso un servizio telefonico, devi “parlare “ con una intelligenza artificiale. Devi rispondere ad una voce , alle sue domande in modo “secco” , non puoi tentennare, altrimenti “resti fuori “.
Non puoi dire nulla di più , né pensare nulla. La conclusione è semplice. Se questa applicazione della “intelligenza artificiale “ è prevista, come certamente è e sarà in campi sempre più estesi nell’ambito dei rapporti e delle comunicazioni di natura sociale ed economica , nel campo commerciale , di lavoro professionale, appare inevitabile che debba essere e sarà il soggetto umano, senza possibilità di scelta, a doversi trasformare egli stesso in un “robot”, se vuole riuscire ad ottenere qualche risultato, una certa risposta ad un determinato problema.
Tutto ciò , perché ? Non è più il tempo di avere i “vecchi “ contatti umani , troppo lunghi e dispersivi, soprattutto troppo costosi, dispendiosi, specie nel campo dei servizi all’utenza. Ormai , diventa sempre più superflua la presenza umana in ogni genere di contatti , in servizi pubblici , nonché privati, per dar posto ad un mondo nuovo , robotizzato , in tutti i sensi , privo di effetti emotivi, perfettamente a-patico, molto efficiente, sempre più “ disumanizzato “, dove il pensiero umano è ridotto ad un riflesso condizionato.
Viene messa al bando ogni forma di riflessione mentale e discorsiva. Perché così vuole il “ progresso “ tecnologico. In brevissimi tempi, la tecnologia si evolve, in misure e tempi esponenziali. Gli strumenti , gli apparecchi telematici ed elettronici di comunicazione saranno sempre più ridotti di dimensione, a livello di micro-cip e in un futuro anche vicino , potranno essere inseriti nel corpo umano, interconnessi con il sistema cerebrale dei neuroni, sino al punto da interferire funzionalmente con essi. A quel punto è opinabile, presumibile che si realizzerà un fenomeno sociale di carattere generale.
Già si possono ricevere segnali, entrare in contatti con altri esseri umani, celermente e con estrema facilità, senza limiti di spazio, ma in effetti ben presto saremo costretti entrare in un sistema in cui sarà la “intelligenza artificiale” a “guidare “ i comportamenti di noi “esseri umani”, i quali , senza rendercene conto , progressivamente elaboreremo pensieri “pilotati “ , prenderemo decisioni artificialmente e artificiosamente predisposte, ci comporteremo e agiremo nella illusione di farlo in modo autonomo, libero, ma in pratica di volta in volta sarà “ordinato”, secondo interessi e programmi che appartengono ad un mondo “sovrastante” , super potente, che gestirà le funzioni della “intelligenza artificiale” a livello globale per far acquisire sempre maggiori e più forti interessi finanziari e di potere a favore di gruppi e organizzazioni verticistiche.
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