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UN MONDO SCHIZOFRENICO

UN MONDO SCHIZOFRENICO



UN MONDO SCHIZOFRENICO
                                                                                                                         
Sono ormai chiari ed evidenti i sintomi patologici di una schizofrenia sociale a livello globale, in ogni settore delle attività umane , a partire dalle nostre più modeste attività quotidiane, riguardo all’uso eccessivo  di tanti beni e oggetti strumentali, per giungere a quelle attività di potere e di speculazione di alto livello istituzionale, politico, finanziario, industriale.

 Una rincorsa affannosa all’avere di più . Una insopportabile sofferenza verso ogni genere di sacrificio, verso ciò che richiede una rinuncia. Un quasi costante, irrefrenabile desiderio nei confronti del nuovo, della novità, con contestuale disprezzo nei confronti di ciò che invece ed ormai  è ritenuto superato, desueto, vecchio, da eliminare a tutti i costi.
  Fenomeni di irrequietezza , a volte di nervosismo , di isteria vera e propria nei casi di difficoltà nell’acquisto, di impossibilità nell’avere ciò che è ritenuto irrinunciabile e la cui mancanza provoca stati di profonda insoddisfazione, a volte di infelicità.

 Una sorta di follia generale, mondiale, globale, che coinvolge un poco tutti , chi più chi meno, chiaramente nei Paesi più progrediti. Un fenomeno che non vuole vedere ostacoli, né più sentimenti di umana, pacifica, civile convivenza, a volte neanche più rispetto della dignità e della stessa vita umana, né rispetto verso tutto ciò che in natura è essenziale alla vita di ogni essere vivente.

 Appare irrinunciabile avere più potere, più denaro, più agi, più ricchezze,  la supremazia su ogni cosa, a costo di ridurre alla fame e nella più nera miseria intere popolazioni sulla terra, in una sequenza continua di scontri, di conflitti,  anche cruenti, le cui conseguenze in termini di milioni di vittime innocenti non incidono minimamente  sulla cinica avidità di pochi soggetti nel possedere maggiori poteri e più ricchezze.

E’ questa una odiosa spirale in cui tutti noi, spesse volte inconsapevolmente, attraverso le nostre non misurate , poco razionali abitudini di vita sociale, facciamo la nostra parte. Lo stiamo constatando nel momento  in cui un fenomeno esterno, come quello della pandemia da corona-virus, ci costringe a certe rinunce. Allora tutto ci appare negativo, generando stati di depressione psicologica, sintomi di una quasi perdita di capacità di valutazione verso ciò che riteniamo indispensabile , ma in effetti non lo è alla nostra vita rispetto a ciò che invece  indispensabile lo è,  realmente.  

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